Per la messinscena dell’ Opera lirica “ Gianni Schicchi”, di Giacomo Puccini, al Teatro Romano di Benevento ho “giocato “ con le suggestioni che mi derivavano da una prima osservazione dello splendido spazio di questo antico Teatro e dalle emozioni che scaturiscono dalle bellissime note della musica di Giacomo Puccini, scritta per questa opera.
La Scenografia che ho creato tende ad armonizzarsi con la mirabile architettura preesistente e con tutto il corredo di reperti archeologici che la arricchiscono.
Ho realizzato, per quanto riguarda gli elementi di arredo, un omaggio alla Benevento del tempo presente , citando nei decori lo splendido ed, a mio avviso medievalegiante, portone ligneo che adorna la Chiesa di san Bartolomeo.
Lo spazio scenico, così come concordato con il regista Emanuele Di Muro, si presenta strutturato come un grande separè che racconta uno spazio astratto a meta’ tra un interno ed un esterno ed accoglie uno scenografico letto che fa da Macchina scenica mobile.
Interno perche’ evoca un ambiente appunto di camera da letto, dove è ambientata la vicenda, sulle stesse pareti di questo “ interno” ho realizzato una sorta di affresco parietale raffigurante un medievaleggiante paesaggio “esterno”della citta’ di Firenze, evocata e citata piu’ volte dai cantanti dell’ opera e scenario di sfondo della vicenda che il librettista Giovacchino Forzano, trasse dalla Divina Commedia di Dante Alighieri.
Commedia di intrigo e di inganno dove alla fine la astuzia di Gianni Schicchi la vince su tutti gli avidi parenti di Messer Buoso Donati, a favore di se stesso e dei due giovani innamorati.
Proprio la “struttura “ dell’ intrigo è stata da me citata nella struttura della scena , realizzata con tela di sacco semitrasparente dipinta , che alla fine dell’ opera, con un forte effetto di controluce, rivela sua struttura lignea squisitamente teatrale e “finta”, intricata tanto quanto l’ inganno ordito dal beffardo protagonista di questa divertentissima opera .
Il tutto si vuole esprimere con un senso poetico e di leggerezza ,il più aderenti possibile alla straordinaria musica del melodramma pucciniano.
Gennaro Vallifuoco.